martedì 17 gennaio 2012

Mauro Biglino - L'odore di carne bruciata serviva a


Mauro Biglino è un traduttore che ha lavorato anche e soprattutto per conto di Vaticano S.p.a. (Società per accoliti), cercando il significato letterale del Codice Masoretico di Leningrado da cui deriva la cosiddetta Vulgata, ovvero la Bibbia che quasi tutti teniamo sotto il tavolo traballante del nostro tinello. All'inizio di questo spezzone d'una lunga conferenza tenuta dal Dottor Biglino a Parma, egli parla di come un certo tipo di cerimoniale servisse per calmare il Dio del Popolo Eletto, personaggio notoriamente iracondo e incline allo sterminio di chi non gli stava molto simpatico. Tale cerimoniale consisteva nel bruciare ben precise interiora di un animale, di modo che l'odore della carne, intriso di endorfine, come da richiesta, rendesse mansueto Yahweh. Lo stesso Biglino ci racconta quindi di uno strano parallelismo con l'odore avvertito da tutti gli astronauti che dagli anni sessanta in poi sono tornati a terra per raccontarcelo. Tutti hanno parlato di un fortissimo odore di carne bruciata o alla griglia. Nient'altro che una Reazione di Maillard dovuta all'aumentata velocità d'ossidazione degli strati più esterni dell'epidermide, ma interessanti sono le implicazioni che questo balzo temporale di più di tremila anni ci fa avvertire. Perché ci ricorda che, probabilmente, non solo siamo stati creati carnivori, ma addirittura anche con una certa propensione per il cannibalismo e il teofagismo. Non è forse quello che ci insegna la stessa Chiesa con la Comunione? Ingeriamo, metaforicamente, il corpo e il sangue di Cristo, un po' come le popolazioni primitive che mangiavano i nemici sconfitti per assimilarne le qualità.

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